La figura del parrucchiere è sempre in continua evoluzione, oltre a saper applicare le tecniche base che un acconciatore deve conoscere, bisogna anche avere buon gusto, stare al passo con i tempi e conoscere la cultura che lo circonda. Un bravo parrucchiere si riconosce da una buona preparazione scientifica, da abilità tecniche e artistiche e soprattutto dal saper ascoltare le esigenze della cliente. Il parrucchiere non è solo colui che “sa fare una bella testa” dopo una buona consulenza per capire le aspettative ed esigenze della cliente deve saper consigliare con (garbo e gentilezza) un cambio di linea, se necessario. La figura del parrucchiere non è delle più semplici: bisogna avere molta umiltà e pazienza accompagnata a sua volta da impegno e passione. Solo così si potrà migliorare nel tempo professionalmente. I clienti sono i nostri veri giudici ed è fondamentale creare una fiducia nei loro confronti. Ci sono diversi metodi: un buon passa parola di conoscenti ed amiche sull’operato artistico svolto nel proprio salone, l’accoglienza verso i clienti senza mancare la simpatia (uno degli elementi indispensabili del nostro lavoro). A mio avviso una delle cose essenziali, oltre ad avere un buon ascolto verso il cliente e fare un buon lavoro, è metterlo a proprio agio, facendolo sentire un nostro amico, ma senza dimenticare il nostro ruolo che dovrà essere professionale per mantenere adeguato il servizio. Un buon acconciatore si impone delle regole da seguire e sa leggere bene i segnali non verbali del cliente, ma in più bisogna avere: educazione, equilibrio, competenze in aggiunta al saper socializzare con i propri possibili clienti e farli sentire come se fossero in un luogo familiare, dal momento in cui varcano la porta di ingresso del salone fino al momento del commiato. Quando un professionista riesce a istaurare un rapporto di amicizia e rispetto con il cliente, si sarà creata una situazione che contribuirà alla fidelizzazione del cliente.